Il Garante per la protezione dei dati personali, nella Newsletter n. 533 del 21 marzo 2025, ha affermato che il datore di lavoro non può geolocalizzare i dipendenti in smart working.
Nel caso specifico il datore di lavoro rilevava la posizione geografica dei propri dipendenti durante l’attività lavorativa svolta in modalità agile, in modo da verificare la corrispondenza tra tra la posizione geografica in cui si trovavano e l’indirizzo dichiarato nell’accordo individuale di smart working.
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Il Provvedimento del 13 marzo 2025
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Fonte: Garante per la protezione dei dati personali
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